A qualche anno ormai dalla pubblicazione di questo articolo, lo riproponiamo ai nostri lettori confidando nel fatto che in molti possano apprezzare la figura carismatica e profetica di Don Lorenzo Milani, prete ed educatore, scrittore felice e precursore di visioni sociali alte e profondamente democratiche. A cento anni esatti dalla sua nascita, un piccolo ma sentito segno di stima e gratitudine. Sperando di farvi cosa gradita.
Prof.sse Maria Alessandra Bini e Scorcelletti Greta
IL MAESTRO DON MILANI
Barbiana e la sua pieve
Detto così, il nostro modesto contributo ha il sapore dell’attualità, quella vera, pulsante, controversa; noi però vogliamo parlare di un’altra Buona Scuola, quella che a distanza di decenni continua a raccontare la sua storia e a nutrire ed affascinare il nostro immaginario e quello di molti altri docenti.
Abbiamo visitato la scuola di Barbiana la mattina del 24 maggio scorso; non era una bella giornata e la pioggia della notte aveva reso l’unico sentiero di accesso alla pieve ancora più sdrucciolevole e arduo. Ma è così, a piedi e con fatica, che i ragazzi del Mugello raggiungevano la loro scuola, il loro maestro.
“Don Lorenzo aveva un caratteraccio”, ci ha raccontato Michele Gesualdi, “non era un insegnante sdolcinato e spesso abbiamo sperimentato la suola dei suoi scarponi da montanaro: spuntava da sotto il tavolo, improvvisa, puntuale”.
Don Lorenzo è ovviamente Don Lorenzo Milani, il priore di Barbiana, Michele un signore distinto ed appassionato che fu tra i primi sei alunni della sua scuola. L’edificio è semplice, di modeste dimensioni e si erge su un colle superbo che domina la valle: una chiesetta, alcune stanzucce, una cucina da contadini, il cortile con i pergolati e poco altro. Nell’unica aula di lezione lo stesso tavolo, le stesse sedie di ferro, gli scaffali per i libri chiusi da una leggera rete da pollaio, i grafici appesi al muro, alcune foto in bianco e nero, i sussidi didattici che Don Lorenzo e i suoi ragazzi costruirono per leggere il firmamento e dare un nome alle stelle.
Tutto è come allora e i filmati d’epoca che vediamo ce lo confermano. Che emozione. Dopo venticinque anni dalla prima lettura di “Lettera ad una professoressa” siamo qui, dove il libro è stato scritto, pensato, vissuto…
La scritta “I CARE” soffre il passare del tempo; il colore non è più vivido, ma il messaggio rimane immutato: “Mi importa”.
WE CARE
Concludiamo con una serie di citazioni da alcuni dei volumi scritti da Don Lorenzo Milani e sulla sua scuola.
“Barbiana era un’altra cosa. Era studio duro dieci ore al giorno per tutti i giorni, compreso la domenica, le feste e l’estate. Era una scuola esigente, dagli interessi vasti, dove si approfondiva tutto a lungo e dove si indicava al ragazzo un obiettivo alto: studiare per uscire insieme dai problemi”.
“Questa scuola dunque, senza pause, più profonda più ricca, dopo pochi giorni ha appassionato ognuno di noi a venirci. Non solo: dopo pochi mesi ognuno di noi si è affezionato anche al sapere in sé”.
Ricordiamo che il giorno 25 giugno prossimo la Consulta per la Pace, di cui il nostro Istituto fa parte, organizza una visita a Barbiana per onorare la memoria di un sapiente costruttore di pace.