IL MAESTRO DON MILANI

barbiana 3A qualche anno ormai dalla pubblicazione di questo articolo, lo riproponiamo ai nostri lettori confidando nel fatto che in molti  possano apprezzare la figura carismatica e profetica di Don Lorenzo Milani, prete ed educatore, scrittore felice e precursore di visioni sociali alte e profondamente democratiche. A cento anni esatti dalla sua nascita, un piccolo ma sentito segno di stima e gratitudine. Sperando di farvi cosa gradita.

Prof.sse Maria Alessandra Bini e Scorcelletti Greta

IL MAESTRO DON MILANI

Barbiana e la sua pieve

Detto così, il nostro modesto contributo ha il sapore dell’attualità, quella vera, pulsante, controversa; noi però vogliamo parlare di un’altra Buona Scuola, quella che a distanza di decenni continua a raccontare la sua storia e a nutrire ed affascinare il nostro immaginario e quello di molti altri docenti.

Abbiamo visitato la scuola di Barbiana la mattina del 24 maggio scorso; non era una bella giornata e la pioggia della notte aveva reso l’unico sentiero di accesso alla pieve ancora più sdrucciolevole e arduo. Ma è così, a piedi e con fatica, che i ragazzi del Mugello raggiungevano la loro scuola, il loro maestro.

“Don Lorenzo aveva un caratteraccio”, ci ha raccontato Michele Gesualdi, “non era un insegnante sdolcinato e spesso abbiamo sperimentato la suola dei suoi scarponi da montanaro: spuntava da sotto il tavolo, improvvisa, puntuale”.DON LOR 2

Don Lorenzo è ovviamente Don Lorenzo Milani, il priore di Barbiana, Michele un signore distinto ed appassionato che fu tra i primi sei alunni della sua scuola. L’edificio è semplice, di modeste dimensioni e si erge su un colle superbo che domina la valle: una chiesetta, alcune stanzucce, una cucina da contadini, il cortile con i pergolati e poco altro.  Nell’unica aula di lezione lo stesso tavolo, le stesse sedie di ferro, gli scaffali per i libri chiusi da una leggera rete da pollaio, i grafici appesi al muro, alcune foto in bianco e nero, i sussidi didattici che Don Lorenzo e i suoi ragazzi costruirono per leggere il firmamento e dare un nome alle stelle.

barbiana 1Tutto è come allora e i filmati d’epoca che vediamo ce lo confermano. Che emozione.  Dopo venticinque anni dalla prima lettura di “Lettera ad una professoressa” siamo qui, dove il libro è stato scritto, pensato, vissuto…

 La scritta “I CARE” soffre il passare del tempo; il colore non è più vivido, ma il messaggio rimane immutato: “Mi importa”.

WE CARE

barbiana 2Concludiamo con una serie di citazioni da alcuni dei volumi scritti da Don Lorenzo Milani e sulla sua scuola.

             “Barbiana era un’altra cosa. Era studio duro dieci ore al giorno per tutti i giorni, compreso la domenica, le feste e l’estate. Era una scuola esigente, dagli interessi vasti, dove si approfondiva tutto a lungo e dove si indicava al ragazzo un obiettivo alto: studiare per uscire insieme dai problemi”.

       “Questa scuola dunque, senza pause, più profonda più ricca, dopo pochi giorni ha appassionato ognuno di noi a venirci. Non solo: dopo pochi mesi ognuno di noi si è affezionato anche al sapere in sé”.

DON LOR 3

 

Ricordiamo che il giorno 25 giugno prossimo la Consulta per la Pace, di cui il nostro  Istituto fa parte, organizza una visita a Barbiana  per onorare la memoria di un sapiente costruttore di pace.

                                                       

 

 

 

 

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LA CELLULA ANIMALE

foto 0Nelle settimane scorse, durante la lezione di Scienze, abbiamo studiato le cellule, sia animali che vegetali. La professoressa Mazzarini, per farci capire meglio la struttura, ha pensato di far ricreare a noi un modellino di cellula.

Per questo progetto abbiamo utilizzato materiale riciclato, infatti abbiamo usato una scatola di cartone, dei bottoni colorati, pasta da modellare das, gomitoli di lana e una palla di polistirolo.

Per lavorare meglio, ci siamo divisi in gruppi (noi eravamo in tre, Sofia, Owishe e io) e il nostro compito era quello di ricreare la cellula animale. Come prima cosa abbiamo preso una sfera di polistirolo e l’abbiamo divisa a metà, poi l’abbiamo colorata di blu; con un po’ di lana abbiamo costruito il nucleo e con i bottoni i lisosomi. Con il das abbiamo poi formato i mitocondri, il reticolo endoplasmatico, l’apparato di Golgi, i centrioli e i vacuoli.

Sofia ha avuto il compito di costruire il reticolo endoplasmatico e i vacuoli, io il nucleo e i lisosomi mentre Owishe si è occupata dei centrioli, dell’apparato di Golgi e dei mitocondri.

Dopo aver creato le varie parti della cellula, ognuno di noi le ha dipinte con i colori a tempera: con il rosa il reticolo endoplasmatico, con il verde l’apparato di Golgi e con il blu i mitocondri. I bottoni che erano i mitocondri, li abbiamo scelti rossi.

Quando le varie parti si sono asciugate, le abbiamo sistemate sulla mezza sfera di polistirolo dandole la forma di una vera e propria cellula animale, poi abbiamo fissato il tutto sulla scatola di cartone: la nostra cellula animale era pronta!

Secondo me, è stato un progetto veramente molto bello, sia perché abbiamo lavorato tutti insieme e ci siamo divertiti, ma anche perché in questo modo abbiamo visto veramente da vicino la struttura di una cellula. In questo modo è più facile studiare anche quelle cose che all’inizio sembravano difficili. foto 4

 Alessio, classe 1A

 

 

 

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PICCOLE MENTI CREATIVE

Ecco i contributi di due alunne della scuola primaria “G. Perchi”.

 

21 MARZO

 

E’ PRIMAVERA

Il ventuno marzo la primavera inizia.

Ci sono fiori colorati

già sbocciati.

Ci sono primule gialle e viola

piantate dentro un’aiuola.

Spuntano campanule e tulipani

che posso raccogliere a piene mani.

Infine si vedono i narcisi,

in prati e boschi,…mai recisi!

In questa stagione grandi e piccini,

si rincorrono come uccellini!

 

Irene Barboni, classe III A

Scuola primaria “G. Perchi”

 

HO VISTO UN…

drago nella grottaUn freddo pomeriggio d’ autunno, un bambino stava camminando lungo un sentiero di montagna. Egli improvvisamente avvistò l’ingresso di una grotta, da dove si vedevano due occhi rossi e misteriosi. Incuriosito entrò camminando lentamente, guardando dove mettere i piedi, preso anche dalla paura. Ad un certo punto pestò qualcosa; a lui sembrava una zampa di qualche animale. Allora alzò lo sguardo e davanti a lui vide un drago: era alto, aveva i denti affilati e sputava scintille di fuoco.

Non sapendo che quel drago fosse buono, il bambino cercò di correre, ma l’animale si aggrappò, con quelle sue unghie lunghe, alla maglia del ragazzino. Il bimbo smise di correre, indietreggiò e cercò di scrollarselo di dosso; il drago avvicinò il muso al viso del ragazzo poi gli disse: -Non devi aver paura di me, io sono un drago buono! –

Il drago accese una lanterna e gli fece vedere la sua grotta: era abbellita con accessori verdi molto carini. Il bimbo gli chiese: -Ma perché sei tutto solo? -Perché gli altri miei simili sono vigorosi, forti e sparano il fuoco perciò mi prendono in giro. A differenza di loro io sono molle, debole e sparo solo scintille. Vorresti essere mio amico? – propose il drago.

-Sì, dai diventiamo amici! – rispose felice il bambino.

Da quella volta il drago e il ragazzo si incontrarono per trascorrere del tempo insieme e non si separarono mai più.

DRAGO

Linda Scorcelletti, classe III A

Scuola primaria “G. Perchi”

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ANIMALI da GUINNESS

Gli animali più pericolosi del mondo

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Il mondo è pieno di animali pericolosissimi, anche insospettabili: abbiamo fatto una classifica di quelli che sono i più temibili, alcuni dei quali dall’apparenza quasi innocua.

Partendo dal fondo della classifica, all’undicesimo posto, troviamo il PESCE PALLA:pesce palla

Nonostante l’aspetto “simpatico”, questo pesce è il secondo vertebrato più velenoso esistente. La pelle, i muscoli e altri organi del suo corpo contengono infatti una potentissima neurotossina.

10° posto – RANA DAL DARDO VELENOSO o RANA FRECCIA

rana velenosaQuesto piccolo anfibio di color giallo brillante che vive nelle foreste della Colombia, è talmente letale che soltanto sfiorandolo si rischia la morte. Gli Indios da sempre ne ricavano frecce avvelenate da usare come armi per immobilizzare il nemico o le prede. La rana, grande appena 2,5 centimetri, ha un manto di vari colori per cercare di allontanare i predatori. La sua caratteristica è quella di lanciare piccoli dardi di veleno che potrebbero uccidere anche 10 persone contemporaneamente. Nonostante questo, alcuni ricercatori hanno scoperto che il suo veleno, opportunamente dosato e trattato, può apportare benefici all’uomo.

 9° posto -TAIPAN

I Taipan sono serpenti estremamente velenosi che possono vivere in Australia, Indonesia e nella Nuova Guinea. Uno tra essi l’Inland Taipan (o Serpente Fiero), è il serpente con il veleno più tossico al mondo. Esso raggiunge la lunghezza di 3 metri, è molto veloce e aggressivo; il suo veleno è 50 volte più potente di quello del cobra comune. Di buono hanno che attaccano solo se minacciati!

 8° posto – IPPOPOTAMO

Con un peso che può arrivare ben oltre le 3 tonnellate, l’ippopotamo è il terzo mammifero terrestre più grande del mondo. Nonostante l’apparenza goffa e mite, è considerato tra gli animali più pericolosi in Africa (ancor più dei leoni). Oltre alla sua incredibile velocità (raggiunge anche i 40 km orari), i suoi canini giganti e aguzzi non perdonano.Anche se erbivoro, non ha predatori naturali. È molto territoriale e aggressivo e attacca indiscriminatamente chiunque pensi sia una minaccia.
Si stima che gli ippopotami siano responsabili di almeno 500 morti all’anno in Africa.

 7° posto-PESCE PIETRA

Questo pesce è molto diffuso nelle acque salate del Mar Rosso e del Pacifico. pesce pietraPuò raggiungere la lunghezza massima di 40 centimetri e ha delle grosse pinne. Sulla pinna dorsale presenta circa 14 aculei in grado di secernere un potente veleno. Esso è lattiginoso, e viene utilizzato a scopo difensivo: solo se qualcuno tocca il pesce, infatti, il veleno fuoriesce dagli aculei. Se non viene curata immediatamente, la puntura è letale!

 6° posto – RAGNO VAGABONDO DEL BRASILE

Si chiama Ragno Vagabondo, o Ragno delle Banane, perché ama nascondersi nelle piantagioni di questi frutti. Esso è l’aracnide più velenoso del mondo: vive di notte e attacca le sue prede senza alcuna paura. Non tesse ragnatele, né tende agguati, ma quando trova la sua preda agisce all’istante, la morde e la uccide. Poco prima di mordere, il ragno vagabondo solleva le zampe anteriori e inizia a dondolare a destra e sinistra. Il suo veleno contiene una potentissima neurotossina, talmente tossica da essere mortale per l’uomo.

 5° posto- SCORPIONE GIALLO ISRAELIANO

Questo animale misura fino a 10 cm di lunghezza, è di colore giallo e presenta una coda sottile che talvolta termina con una striscia nera. Vive nei deserti tra il Nord Africa e il Medio Oriente.La puntura dello Scorpione giallo è estremamente dolorosa, ma nella maggior parte dei casi non letale, tranne che in soggetti debilitati o cardiopatici o nei bambini. Il suo veleno è un concentrato di neurotossine capace di danneggiare il sistema cardiocircolatorio e respiratorio. Di positivo c’è che alcuni componenti di questo veleno possono aiutare nella cura dei tumori cerebrali e del diabete, permettendo la regolazione dell’insulina.

4° posto – POLPO DAGLI ANELLI BLU

Il piccolo mollusco, grande appena 5 cm, vive nell’Oceano Indo-Pacifico; il suo corpo è caratterizzato da colori chiari e decorato con piccoli anelli blu-elettrico. Il suo veleno è potente e mortale per l’uomo.

3° posto – LUMACA MARINA ASSASSINA

lumaca marinaAnimale marino, di fondale e di scogliera, vive nelle acque calde del Borneo, del Madagascar, dell’arcipelago di Chagos, in Tanzania e in Mozambico. Lo si trova sulle barriere coralline, nella sabbia, nei coralli. È la lumaca più velenosa al mondo e il suo veleno provoca intorpidimento, perdita della vista e infine paralisi muscolare. Sfortunatamente non si è ancora scoperto un antidoto a questo veleno.

 cobra2° posto – COBRA REALE

È il serpente più pericoloso in circolazione, capace di uccidere con un solo morso un grosso elefante. Lungo fino a 6 metri, vive prevalentemente nel Sud-Est asiatico, mentre nelle nostre zone non è mai stato avvistato.

1° posto- VESPA DI MARE

L’animale più pericoloso e più velenoso del mondo è la Vespa di Mare o Medusa Scatola. Vive nei mari dell’Australia e del Sud-Est Asiatico e la sua pericolosità è dovuta alle migliaia di cellule velenifere che si trovano lungo i tentacoli. Quando questi animali nuotano, i tentacoli si accorciano fino a 15 centimetri, quando invece cacciano, essi si assottigliano e si allungano raggiungendo anche i 3 metri.vespa di mare

 Leonardo, classe 1E

Sempre dalla classe 1E, un altro contributo che parla  del mare e dei suoi abitanti.

Il bioma marino

 bioChe cosa significa bioma marino?

Dal greco “bios”, vita, l’espressione “Bioma Marino”, significa vita del mare. Con questo termine si intende la maggior parte delle acque presenti sulla terra. L’intera massa d’acqua che circonda la terra si divide tra oceani e mari e questi ultimi si possono definire bacini periferici degli oceani.

Il bioma marino può distinguersi in tre aree che si intersecano tra loro senza soluzione di continuità. Esse sono: oceani, barriere coralline ed estuari, ed ognuna è caratterizzata da migliaia di specie diverse di piante (flora) ed animali (fauna).

Il bioma marino è dunque l’ecosistema in cui vivono diverse specie di esseri viventi: i pesci, i molluschi, i crostacei, i rettili marini, i mammiferi marini, i poriferi, le stelle marine, ed anche le alghe ed altre piante acquatiche solo per citarne alcuni.

Della fauna marina fa parte anche il plancton, ma cos’è il plancton?

Dal greco “planktos”, che significa errante o vagabondo, esso è composto da insiemi di organismi acquatici, animali o vegetali di grandezza compresa tra i 5 mm e i 5 cm, che vivono sospesi a galla o in acqua.pl

Balene ed altri animali marini si nutrono di zooplancton che a sua volta si alimenta filtrando l’acqua, in questo modo ed involontariamente, si ciba anche della microplastica che ormai contamina gran parte degli oceani. Ciò dà inizio ad una catena alimentare contaminata che arriva purtroppo fino all’uomo.

Dobbiamo quindi avere cura del mare e dei suoi abitanti!

 Giada e Methusha, 1E

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maXIblog

Ciao a tutti cari lettori!

Questo è il primo articolo in assoluto che scriviamo noi, la nuova redazione del blog della nostra scuola. Noi siamo i maXIblog dove XI rappresenta 11 in numeri romani, perchè siamo l’undicesima redazione del blog Federico II e stiamo scrivendo questo articolo per presentarci. Siamo entrati a far parte del progetto qualche settimana fa e abbiamo salutato la vecchia redazione Ten-tacoli che ci ha augurato di poter fare un bel percorso e una bella esperienza al blog.

rinfresco redazioni

Siamo tutti molto grati di essere stati scelti come redazione dell’anno scolastico 2023\24 e speriamo di riuscire a condividere al meglio i nostri pensieri, curiosità e notizie con i nostri compagni attuali e futuri. Siamo convinti che la scrittura sia il miglior mezzo di informazione che ci sia e perciò porteremo avanti con dedizione questo progetto come le altre dieci redazioni hanno fatto prima di noi.

Intanto vorremmo farvi alcune promesse che di sicuro riusciremo a mantenere: promettiamo di scrivere degli articoli sempre più belli, accurati e che riescano ad attirare la vostra attenzione, ma soprattutto promettiamo di essere dei bravi blogger che sappiano godersi questa esperienza meravigliosa che ci è stata offerta e che siamo sicuri sarà bellissima. Noi siamo stati scelti per far parte del blog e quindi ora vorremmo  esprimere come ci è sembrato all’inizio e cosa ci aspettiamo da questa esperienza. Sicuramente alcuni di noi non sapevano bene di cosa si trattasse o forse la consideravano un impegno troppo grande da prendere, ma non è sempre meglio provare?

redazioni scale

Ci è piaciuto molto il primo incontro soprattutto quando ci hanno regalato delle piccole agende colorate dove all’interno c’era scritto un messaggio lasciato dagli “ex blogger”. Siamo sicuri che non ci annoieremo mai e che ci impegneremo nei compiti che ci verranno assegnati. Pensiamo che fare il blogger sarà un’esperienza indimenticabile! Tutti noi blogger non vediamo l’ora di metterci all’opera e dare il meglio di noi stessi. Siamo curiosi di sapere quante cose impareremo attraverso questa esperienza: a saper esprimere la propria opinione, ad essere curiosi, a non avere paura di dire il proprio pensiero perché non è sbagliato ma soprattutto siamo sicuri che riusciremo a maturare.

Un ringraziamento speciale va anche alla vecchia redazione i Ten-tacoli che ci ha incoraggiato a dare il meglio di noi e non arrenderci mai. Ovviamente noi abbiamo fatto la nostra parte e continueremo a farla però, anche voi dovete farla perciò continuate a seguirci e a commentare ai nostri articoli!

La nuova redazione Blog !

redazione murale

In ordine alfabetico: Bottegoni Thomas, Casarola Matteo, De Stefano Vito, Federici Edoardo, Hanachi Molka, Iaricci Maria Stella, Medici Vittoria, Oggioni Pietro, Olivetti Ottavia, Pierella Clarissa, Rezguy Rahma, Santoni Alessia, Tafa Esma, Trancucci Greta.

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CONCERTO di FINE ANNO

Pubblichiamo la locandina del tradizionale concerto di fine anno che si terrà di nuovo al Teatro Pergolesi. Tutte le info nel volantino! Vi aspettiamo numerosi!

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IL RAMADAN

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Il 21 aprile scorso si è concluso, per noi mussulmani, il mese del RAMADAN.

Il nome indica il nono mese del calendario musulmano, quando, nel 610, Maometto (che i musulmani chiamano Muhammad), ricevette il Corano come guida per l’umanità verso la salvezza. L’inizio del mese sacro, però cambia ogni anno perchè segue il calendario lunare e coincide con l’avvistamento della nuova luna crescente.

Durante il Ramadan i credenti aspirano a crescere spiritualmente e ad avvicinarsi ad Allah attraverso la meditazione (dhikr), la preghiera, l’autodisciplina, la purificazione e il digiuno. Quest’ultimo però non è obbligatorio per tutti i fedeli, i bambini, gli anziani, i malati, le donne in gravidanza o con mestruazioni o anche chi è in viaggio può essere esonerato.

ramadan1

Durante il digiuno, i musulmani evitano sia il consumo di cibo e bevande che il consumo del fumo. Inoltre, i fedeli devono controllare il proprio comportamento evitando i peccati di parola (insulti, bestemmie e menzogne).

Durante il mese di Ramadan abbiamo 2 pasti: uno prima dell’alba (suhur) e uno, più ricco di alimenti, dopo il tramonto (iftar). Quando bisogna sospendere il digiuno, la tradizione consiglia di interromperlo con un dattero e un bicchiere d’acqua, perché così faceva il nostro profeta Muhammad.

 

RAMADAN

Infine, questo mese è un momento di condivisione e unione fra le famiglie, ma anche una possibilità che permette ai musulmani di avvicinarsi di più a Dio con la preghiera. Al termine del mese viene celebrato il Eid al-fitr, che significa “Festa dell’interruzione del digiuno“, dove tutti sono uniti e si ringrazia Allah, il nostro creatore, per tutto quello che ci ha offerto e ci offre tutti i giorni.

Mariam, Nadia, Rahma, Molka, Nahar, classe 2A

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ANIMALI in PERICOLO

es1In questo articolo vorremmo parlarvi di alcuni animali in pericolo di estinzione.

                               TIGRE

La tigre è carnivora ed è un predatore che non caccia mai in branco. Non ha predatori in natura, a parte l’uomo, e tra le sue prede troviamo gazzelle e grandi erbivori. Oltre che dalle notevoli dimensioni, la tigre è caratterizzata dalla particolare colorazione striata del pelo (arancione con strisce nere), anche se il mantello varia leggermente da specie a specie. La sottospecie nominata Panthera tigris (Tigre del Bengala) è oggi in via di estinzione a causa del bracconaggio e della caccia.

                RINOCERONTE NERO

Il rinoceronte nero è un mammifero appartenente alla famiglia Rinocerotidae ed è originario delle aree orientali e centrali dell’Africa, compresi Kenya, Tanzania, Uganda, Camerun, Sudafrica, Namibia e Zimbabwe. Nonostante venga chiamato nero, questo animale è in verità di colore grigio, bruno o bianco ed è in via di estinzione perché ci sono ancora cacciatori che vogliono l’avorio del loro corno.

                        ORSO POLARE

L’orso polare, o orso bianco, è un grande mammifero carnivoro appartenente alla famiglia Ursidae. È una specie che vive attorno al Polo Nord, nel Mare Glaciale Artico, ed è il più grande carnivoro esistente in quelle zone. E’ in pericolo di estinzione anche a causa dell’innalzamento della temperatura globale e lo scioglimento dei ghiacciai.

                         LUPO GRIGIO                 Immagine2

Il lupo grigio, detto anche lupo comune o semplicemente lupo, è un canide lupino, presente nelle zone remote del Nord America e dell’Eurasia. È il più grande della sua famiglia, con un peso medio di 43–45 kg per i maschi e 36-38,5 kg per le femmine. Anche se protetto in molti stati, è in pericolo a causa della caccia e per la mancanza di prede che lo spinge ad avvicinarsi troppo alle case e ai centri abitati.

              PANDA e PANDA ROSSO

Immagine3Il panda rosso è un mammifero della famiglia degli Ailuridae che vive in Asia, tra Nepal, India, Bhutan, Myanmar e Cina. Conosciuto anche come panda minore, è un animale molto particolare, “cugino” del panda gigante e dei procioni, ma con il manto rosso e una lunga coda. Il panda gigante, invece, appartiene alla famiglia Ursidae ed è una specie di orso endemica della Cina. È caratterizzato dall’audace mantello bianco e nero e dal corpo possente. Si nutrono entrambi di bamboo, sono in pericolo a causa della deforestazione incontrollata, dei cambiamenti climatici e della scarsa tutela che, nonostante tutto, gli uomini mostrano per loro.

RICORDATE… NO PLANET B!!!  

Nicolò e Sara, classe 1E

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SUCCESSI MATEMATICI

foto2Altri successi….. matematici!

La nostra Scuola Secondaria aderisce ogni anno ai Giochi Matematici dell’Università Bocconi. Nel primo quadrimestre abbiamo partecipato ai Giochi d’Autunno, una competizione interna al nostro Istituto, nella quale sono stati premiati dalla Scuola i primi classificati:
CATEGORIA C1 (prima e seconda classe scuola Secondaria I grado)
1. Leonardo Grilli (2D)
2. Zoe Scortichini (1B)
3. Pietro Oggioni (2B)
4. Iaricci Maria Stella (2C)
CATEGORIA C2 (terza classe scuola Secondaria I grado e prima classe scuole superiori)
1. Lorenzo Ragni (3E)
2. Aleandro Cocilova (3B)
2. Daria Dabeska (3B)
3. Manuel Canonici (3E)
Abbiamo poi deciso, nel secondo quadrimestre, di partecipare ai Campionati Internazionali dei Giochi matematici sempre organizzati dall’Università Bocconi.
Questa competizione prevede le seguenti fasi:
1. Quarti di finale (online il 4 marzo 2023)
2. Le Semifinali (sede di Osimo 18 marzo 2023)
3. La Finale Nazionale prevista a Milano, alla Bocconi, il 13 Maggio 2023
4. La Finalissima internazionale, prevista a Wroclaw, in Polonia, il 25 e 26 agosto 2023
Alle Semifinali tenutesi ad Osimo lo scorso 18 marzo presso l’Istituto Superiore “Corridoni Campana” hanno partecipato i seguenti alunni, vincitori dei quarti di Finale :
categoria C2: Alessandro Chiodi (3B, 13° posto)
categoria C1 : Pietro Oggioni (2B, 8° posto), Ascanio Scotti (2C, 14° posto), Maria Stella Iaricci (2C, 19° posto), Luna Guidarelli (1E, 22° posto), Vito Antonio De Stefano (2C, 23° posto), Giada Bucari (1E, 25° posto), Zoe Scortichini (1B, 29° posto), Bianca Ciciliani (1B, 30° posto)
Alla finale Nazionale è stata ammessa Maria Stella Iaricci (3° posto in classifica). A lei i nostri più grandi auguri, nella speranza che porti ancora in alto il nome dell’Istituto! Del resto, la Polonia non è poi così lontana…

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, in piedi e attività all'aperto

 

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LE UOVA PASQUALI

Ciao a tutti, sono Maria Stella, visto che la festività della Pasqua si sta avvicinando vi voglio proporre un articolo riguardante la Pasqua e le sue curiosità.

buona pasqua

La tradizione di scambiarsi l’Uovo di Pasqua ha origini antichissime. Queste, infatti, hanno attraversato la storia a partire dagli antichi egizi e dai persiani, per arrivare fino a noi. La forma dell’uovo, la sua perfezione geometrica e la tonalità di colore ne hanno fatto elemento fondamentale dei miti più complessi, oltre ad aver ispirato tantissimi artisti e pensatori, come ad esempio gli artisti delle PYSANKY.

PYSANKY eggs

Simbolo di vita e di rinascita, per capirne l’importanza nell’antichità basti pensare all’uovo cosmico che è posto all’origine del creato in diverse civiltà.

DAL PASSATO AL PRESENTE: un tuffo nella storia

ANTICO EGITTO

Il dio Ptah, che nella cosmologia (Studio della struttura e della storia dell’Universo nel suo insieme) dell’antico Egitto è visto come il creatore dell’uomo, nelle rappresentazioni viene raffigurato nell’atto di forgiare un uovo. In più, sempre nella tradizione egizia, l’uovo come simbolo di vita è consacrato dalla dea Iside. l’uovo simboleggiava per gli egiziani il fulcro dei quattro elementi dell’universo, acqua, aria, terra e fuoco.

FENICI E PERSIANI

Il simbolo del popolo fenicio veniva raffigurato mediante un serpente con l’uovo in bocca. In Persia, Grecia, Europa del Nord, Africa, India, Cina e persino Polinesia nell’antichità lo scambio di uova come rito era diffuso. Esso simboleggiava senz’altro la nascita, o la ri-nascita e come tale era considerato un dono augurale. Interessante, inoltre, il caso dei Persiani, che le loro uova colorate di rosso o d’oro.

I CRISTIANI E IL PAGANESIMO

Dopo la venuta di Cristo, il Cattolicesimo attinse alla tradizione per assumere l’uovo di Pasqua come rappresentazione fisica della vita che cresce e palpita all’interno di un guscio solido, cioè somigliante ad un sasso o una pietra tombale come quella che chiudeva il sepolcro di Gesù. Ecco, quindi, l’uovo che diventa simbolo della Resurrezione di Cristo. Si narra che ritornando dal Santo Sepolcro vuoto, Maddalena incontrò Pietro che le disse “crederò alle tue parole (ovvero la Risurrezione di Cristo) solo le uova che porti nel tuo cestino si coloreranno di rosso…”, le uova divennero immediatamente rosso porpora e Pietro, sgomento, si inchinò davanti al miracolo. Il pulcino che esce dall’uovo per i cristiani rappresenta la resurrezione di Cristo. Sono state ritrovate persino delle uova simboliche in marmo nelle tombe antiche. Divenne dunque una tradizione portare le uova in chiesa per il giorno di Pasqua per ricevere la benedizione. La tradizione greco-ortodossa, invece, prevede che alle uova di cioccolato vengano affiancate vere uova di gallina cucinate sode e dipinte di rosso, il colore della Passione, il giovedì Santo, e consumate la domenica di Pasqua durante il pranzo

uova colorateSecondo il paganesimo, invece, l’uovo è simbolo di fertilità ovvero dell’eterno ritorno della vita. Dipingere e decorare le uova durante il periodo pasquale risale a quest’ultimo periodo: donarne uno colorato era sinonimo di auguri e buoni auspici.

NEL MEDIOEVO

L’usanza di scambiarsi le uova come dono però nasce nel Medioevo nei Paesi germanici. All’inizio si trattava di un dono semplice, riservato alla servitù dei signori feudali. Le uova erano decorate con metodi naturali. Bollite insieme a cipolle rosse assumevano una colorazione caratteristica, oppure, sempre mediante bollitura, venivano colorate avvolgendole con foglie o insieme a fiori ed essenze. Ma è ancora nel Medioevo che inizia la fabbricazione di uova di Pasqua artificiali. Ovviamente era una pratica in uso tra nobili e sovrani. L’uovo in argento ed oro finemente decorato era un cadeau aristocratico. Nell’Inghilterra del XIII secolo re Edoardo I commissionò ai suoi maestri orafi ben 450 uova d’oro da regalare per la Pasqua.

IN RUSSIA

Gli zar furono contagiati dalla passione per le uova d’oro. Passione che fece la fortuna dell’orafo di San Pietroburgo Peter Carl Fabergéuovo Fabergé che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro III il compito di preparare un dono speciale per la zarina Maria. L’artigiano creò il primo uovo che da lui prese il nome, realizzato in platino smaltato di bianco contenente un ulteriore uovo, creato in oro, il quale conteneva a sua volta due doni: una riproduzione della corona imperiale ed un pulcino d’oro. La fama che ebbe il primo uovo di Fabergé contribuì anche a diffondere la tradizione del dono interno all’uovo.

CIOCCOLATO E SORPRESE INTERNE

Nella storia dell’uovo di Pasqua, il cioccolato e la sorpresa compaiono nel XX secolo, anche se esistono tracce di esperimenti della pasticceria torinese del ‘700. Oggi l’industria dolciaria offre una vasta gamma di prodotti per la golosità e la fantasia dei bambini.

OGGI

Nel tempo la tradizione di scambiarsi le uova si è diffusa in tutto il mondo, e oggi prevede lo scambio di uova di cioccolato dove dentro si trova una sorpresa, solitamente un giocattolo per bambini i principali destinatari delle uova.

uovo con sorpresa

E a voi cosa piacerebbe trovare nell’uovo di Pasqua?

Maria Stella, classe 2C

 

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